Spedizione gratuita a partire da 35€

Riti e tradizioni

Pagina Il tè da secoli è entrato a far parte della vita quotidiana di interi popoli e ogni paese ha il suo modo di prepararlo e di berlo.

Lo si beve puro, con lo zucchero, vi si mescolano spezie, burro, riso, latte, foglie di menta;

Lo si prepara in teiere di metallo, di terracotta, di porcellana

Lo si serve in tazze e bicchieri delle dimensioni più varie,

Lo si abbinano stuzzichini dolci o salati.

Il tè è a tutti gli effetti la bevanda di tutti i giorni, per le culture orientali il tè diventa un rito, una raffinata cerimonia.

Come è nasce il tè?

Quando si parla di tè, il pensiero vola immediatamente in Oriente, infatti Il tè cinese vanta una storia di oltre 4000 anni.

Yan Di (Imperatore Yan炎帝), uno dei tre sovrani mitologici della Cina antica, fu il primo a scoprire le fenomenali caratteristiche di questo prodotto:

La leggenda narra che egli fosse interessato a conoscere le proprietà mediche di piante ed erbe e che, per raggiungere questo scopo, fosse solito ingerirne di ogni specie.

 Un giorno, durante la sua ricerca, inghiottì una pianta velenosa.

 Tuttavia, una goccia d’acqua da un ramoscello della pianta del tè cadde nella sua bocca e, proprio a causa delle sue proprietà curative, ciò fu sufficiente a salvargli la vita.

Al di là dei miti e delle leggende, la storia del tè, risale al III secolo, quando in Cina era utilizzato come medicinale. Fu poi dopo svariate dinastie che assunse man mano forma e tradizione fino ad arrivare alla dinastia Song (960-1279 d.C.) dove per una più agevole commercializzazione si pensò di ridurne le foglie ad una polvere molto fine e fu così che il tè conobbe grandissima diffusione. Quest’epoca è nota come l’Età d’oro del tè.

Il tè così iniziò ad assumere concezioni differenti, a essere preparato secondo riti che cambiavano a seconda dei luoghi e dei popoli che incontrava.


In Occidente giunse nel XVII secolo e furono, con molta probabilità, i Portoghesi a portarlo da noi.

Tuttavia, la prima importazione di cui abbiamo testimonianza storica appartiene alla nota Compagnia delle Indie, approdando prima in Francia e nei Paesi Bassi e poi in tutta Europa.
Ed oggi?

Oggi il tè è diffuso in tutto il mondo, è una bevanda particolarmente amata e apprezzata per il suo sapore, il suo rituale ed anche le eccellenti proprietà benefiche.

Continua a leggere per  scoprire insieme I RITI DEL TE’ e come cambia nel mondo in base a cultura storia e tradizione…

La cerimonia del te Cinese

Gong fu cha 

Iniziamo con quello che è ritenuto forse il rito principe fra le cerimonie del tè: il Gong fu cha (工夫茶),
termine che può essere tradotto nella frase “preparare il tè con cura e impegno”. Kung Fu” fa riferimento all’arte di preparazione del tè nella cultura e tradizione cinese secondo una precisa scelta dei materiali, delle fasi di preparazione, nel rispetto del principio fondamentale dell’armonia.

È un rituale che si è sviluppato in Cina. Un rito che prevede degli strumenti, che sono una piccola teiera (dalla capienza di 100 – 200 ml) o una gaiwan, il cha chuan ovvero una ciotola in cui si posiziona la teiera, il cha hai o una piccola brocca e le tazzine da aroma e da degustazione.

Ma come si svolge?

Per prima cosa gli strumenti devono essere completamente riscaldati con l’acqua calda e il tè sciacquato preliminarmente per eliminare tutte le parti polverose che potrebbero compromettere la qualità dell’infuso. Una volta pronto l’infuso la teiera dovrà essere completamente svuotata, in modo da rendere possibili infusioni successive sulle stesse foglie.

Lo scopo ultimo di questo rituale non è di berlo, di consumare una bevanda, ma le fasi stesse di preparazione hanno  un’importanza essenziale e rituale, è un rito che viene  tramandato nei secoli e utilizzato per celebrare momenti importantidall’arrivo di ospiti in casa ai matrimoni: Infatti la cerimonia del tè è un rito suggestivo, raffinato, fatto di norme codificate precise.

La Cerimonia del tè giapponese

Cha no yu

Il cha no yu ( 茶の湯 letteralmente “acqua calda per il tè”) o chadō (茶道 “via del tè”) È una delle arti tradizionali zen più note. Codificata in maniera definitiva alla fine del XVI secolo dal monaco buddhista zen Sen no Rikyū (千利休, 1522-1591),  è un rituale che ha
origine in Cina, ma che nel tempo ha sviluppato un fortissimo legame con il Giappone, tanto da diventare
simbolo di una corrente religiosa e filosofica: il teismo. Questa cerimonia e pratica spirituale può essere svolta secondo stili diversi e in forme diverse.

Un rituale antichissimo, molto più del gong fu cha, che risale a prima dell’anno 1000. Utilizzato all’interno dei templi buddisti, è oggi conosciutissimo per la preparazione del tradizionale tè verde in polvere giapponese Matcha

Scopriamone lo svolgimento..

Il cha no yu inizia, per il maestro del tè, con la preparazione della stanza del tè o chashitsu (茶室) e per gli
ospiti con l’arrivo nei pressi della stanza del tè. Ogni singolo dettaglio è ritualizzato e ha un significato ben preciso, dall’arredamento e i fiori all’interno della stanza del tè ai movimenti che si fanno per raggiungerla, per entrarvi e per degustare il tè. Il maestro del tè si occupa di ogni cosa: prepara la stanza, sceglie gli utensili, il tè, lo prepara e lo serve.

Trattandosi di te in polvere non è presente una teiera, ma saranno necessari una chawan ovvero una ciotola per il tè, il chasen che è un frustino in bambù, un chashaku (un cucchiaino di bambù per dosare il tè) e ovviamente il contenitore del tè, il natsume, per cui la bevanda che ne risulta non è un’infusione, bensì una sospensione: questo significa che la polvere di tè viene consumata insieme all’acqua.

Per questo motivo e per il fatto che il matcha viene prodotto utilizzando germogli terminali della pianta, la bevanda ha un effetto notevolmente eccitante. Infatti veniva e viene ancora utilizzata dai monaci zen per rimanere svegli durante le pratiche meditative (zazen, 坐禅). Il tè leggero usucha, a seguito dello sbattimento dell’acqua col frullino durante la preparazione, si ricopre di una sottile schiuma. La condivisione poi, è uno dei principi fondamentali del cha no yu, motivo per il quale i commensali bevono tutti dalla stessa ciotola.

Cerimonia del tè giapponese

Sencha-do

Restiamo ancora per un momento in Giappone poiché in questo paese si è sviluppato un altro rituale del tè, perfettamente contrapposto al cha no yu.
Il senchado, infatti, prevede come per il Gong Fu Cha cinese la presenza di una vera e propria infusione di tè in foglie e non in polvere come il Matcha.

Il Sencha è il primo tè verde in foglia a fare la sua comparsa in Giappone. Mercanti giapponesi apprendono in Cina la cerimonia del tè cinese e scoprono l’esistenza dei tè in foglia.

Fu così che il tè verde in foglia conquistò il Giappone, nasce così il Sencha, al quale viene riferita subito una cerimonia del tè specifica, il Sencha-do, che trae ispirazione dal Gong-fu Cha.

I tè che vengono principalmente utilizzati per effettuare questo rito sono soprattutto Gyokuro e Sencha di alta qualità e si utilizza per l’infusione la teiera kyusu

Anche in questo caso come per lo cha no yu gli strumenti utilizzati vanno riscaldati preliminarmente, la prima infusione va fatta con il tè perfettamente asciutto, condizione che comporta un infusione più lunga della seconda e della terza. Le infusioni consecutive alla terza, invece, tenderanno ad essere più lunghe.

Le foglie del tè verde Sencha si presentano appiattite e di colore verde molto intenso; emanano profumi di erba e alghe. Questa sapidità quasi salmastra si ritrova anche nell’infuso, lievemente amaro, ma proprio per questo stuzzicante.

Cerimonia del tè coreana:

 Korean Darye

Nella Corea del Sud troviamo un rito molto formale sviluppatosi dalla filosofia del
buddismo zen, la sua nascita è decisamente recente, infatti risale al 1973.

Il te che viene utilizzato in questa cerimonia è il tè verde Panyaro, parola che significa “rugiada di saggezza illuminante”. La cerimonia ha lo scopo di rallentare la mente donando un senso di relax a tutto il corpo

Come si svolge…

Il rito del korean darye è molto impostato, la padrona di casa prepara e serve  il tè, seguendo passaggi precisi con tempi e direzioni ben specificati.

Gli strumenti utilizzati sono, oltre la teiera e le tazzine di stampo orientale, uno strumento tipico di questa la ciotola di raffreddamento, uno strumento tipico di questa cerimonia, in cui viene posta l’acqua bollente a raffreddare in modo che raggiunga la temperatura ideale per il momento dell’infusione. Il tè verrà poi servito in due tempi, prima riempiendo le tazzine dalla prima all’ultima per metà e poi ricominciando dall’ultima fino alla prima e raggiungendo i tre quarti del volume di ciascuna tazzina. Questi due passaggi vengono ritenuti fondamentali affinché ogni commensale abbia nella tazzina la stessa quantità e la stessa qualità di infuso.

Cerimonia del tè inglese:

Afternoon Tea

Simo in Europa con la tradizione Inglese dell’ ’Afternoon Tea.

E’ sicuramente il rito del tè occidentale per eccellenza. Se pur le origini sono più antiche.

Infatti venne istituito dalla regina Vittoria d’Inghilterra durante il suo regno e con gli anni si è continuato a evolvere assumendo diverse forme, anche glamour.

Il “Royal Garden Tea”è sicuramente l’evento più atteso ed ambito in cui si può prendere il tè nei giardini di Buckingham Palace alla presenza della Famiglia Reale, ovviamente senza invito non vi si accede.

Cosa non deve assolutamente mancare per rendere perfetta questa cerimonia?

Di certo questa è la cerimonia che conosciamo meglio, occorrono la teiera, le tazzine e i piattini da dolce in Bone China, porcellana finissima, insieme alla zuccheriera e alla lattiera.

Viene servito accompagnato da piatti e vassoi colmi di scones, sandwich, biscotti da tè e mono porzioni di torta. Il tè viene sempre preparato e servito dalla padrona di casa, che riempirà la sua tazza per ultima dando il via al consumo di tè e cibarie.

Cerimonia del tè indiano

Masala chai

Un’antica tradizione indiana prevedeva l’uso del masalas, un mix di spezie molto aromatiche, come impiego medicinale. Il masalas,
chiamato anche karha, ha al proprio interno, come spezie principali, la cannella, i chiodi di garofano, lo
zenzero, l’anice e il pepe.

Facciamo un salto temporale… Nel 1850 gli inglesi iniziarono a coltivare e a produrre tè, così oggi questa mistura di spezie viene unita al tè nero, solitamente un Assam molto forte, allo zucchero e spesso ad altre erbe fresche come menta e citronella, il tutto si mescola all’acqua e si fa bollire. Una volta che il tè sarà ben speziato verrà filtrato e unito al latte di bufala.

Come si prepara?

Il masala chai (letteralmente tè speziato)si potrebbe definire la cerimonia d’asporto del tè poiché questo viene preparato all’interno di piccoli negozi o bancarelle e poi
consumato direttamente in strada all’interno di ciotole di terracotta chiamate kullaths, che spesso vengono gettate proprio in strada una volta che il loro contenuto è terminato.

Anche la Russia vanta una tradizione all’insegna della cultura del tè

I mongoli nel 1638 portarono le foglie di tè in Russia, ma solo nel 1870 si inizia a usare il tè nero sfuso, il vero protagonista della cerimonia del tè russa.

Ricca di fascino e di attrattiva, la cerimonia del tè in Russia è stata concepita con l’obiettivo di favorire le relazioni e il dialogo fra i partecipanti. Il tè in Russia, infatti, viene spesso effettuata per favorire la socializzazione, saldare conoscenze e legami.

Protagonista principale è il samovar, un contenitore metallico indispensabile per preparare il tè secondo l’antica tradizione russa, è posto al centro della tavola e il padrone di casa che mette a suo agio l’ospite con la frase ricorrente: “Mettetevi comodi, come foste a casa vostra, niente cerimonie!”.

Il samovar tradizionale funziona a legna o a carbone e ha forme e decorazioni diverse (a urna, a cratere, sferico, cilindrico e poi liscio, dorato o cesellato). Esistono anche samovar più moderni come quelli a corrente elettrica

Come si svolge la cerimonia?

La cerimonia russa si svolge in questo modo: in una teiera di porcellana si prepara un concentrato di tè, lo zavarka, dal sapore forte e deciso e con consistenti note tanniche;

lo zavarka si ottiene miscelando un cucchiaino di tè per quanti sono i partecipanti al rito più uno extra, si aggiunge dell’acqua bollente e si mescola il composto così ottenuto;

poi si copre la teiera e si attendono 5 minuti;

si versa poi un po’ del concentrato in ogni tazza, che si finisce di riempire con l’acqua calda versata dal samovar.

Lo zavarka verrà versato dalla padrona di casa in dei bicchieri di vetro lunghi e stretti e poi diluito con
l’acqua calda presente nel samovar a seconda del gusto dell’ospite. Per fare in modo che chi beve il tè non
si scotti, i bicchieri pieni andranno posti all’interno dei podstakan, contenitori appositi in metallo dotati di un piccolo manico. Al tè può essere aggiunto del limone e miele, zucchero o confettura per dolcificarlo.

La bevanda viene solitamente servita insieme a biscottini tipici e syrniki, frittelle di formaggio spesso servite con della confettura.

Il tè utilizzato è rigorosamente il tè nero e deve provenire dalla Cina.

Cerimonia del tè marocchina:

 il tè del Maghreb

Il tè verde alla mente tipico del magreb è il protagonista assoluto di questo rito.
Solitamente per la cerimonia del tè in Marocco viene usato il tè verde gungopowder, unito a rametti di
menta romana fresca e allo zucchero, ma non è raro che vi si trovino anche altre erbe aromatiche.

L’infuso pronto viene
servito in bicchieri di vetro colorato di forma cilindrica, facendolo colare al loro interno tenendo la teiera
molto alta, in modo da favorire la formazione della schiuma. Ne risulta una bevanda dal sapore molto
rinfrescante, l’ideale per i climi marocchini.

Tradizionalmente il rito del tè marocchino viene effettuato da una persona di sesso maschile, il padrone di casa o un uomo a lui fidato.

COME SI PREPARA;

scaldare la teiera e versare le foglie di tè.

Versarci sopra poca acqua bollente e ruotare velocemente, poi buttare via l’acqua facendo attenzione a non perdere le foglie di tè. Aggiungere menta e zucchero e irrorare con un litro di acqua bollente. Lasciare in infusione per circa 5/8 minuti (più o meno forte). Eliminare le foglie di menta che galleggiano in superficie. Servire in bicchieri di vetro.

Curiosità: è considerato segno di apprezzamento berlo con molta calma, a piccoli sorsi, ed è bene non rifiutare nessun bicchiere, almeno finché non si arriva al terzo.e rifiutare il tè è considerato assolutamente
scortese.

Cerimonia del tè in Turchia

Anche la Turchia è un paese in cui consumare il tè è ormai diventato di uso comune il consumo del tè.

La cerimonia del tè turca prevede la preparazione di tè nero locale (la Turchia è dei 10 maggiori produttori di tè al mondo) in teiere messe una sopra l’altra verticalmente chiamate caydanlik.

La logica del caydanlik è la stessa del samovar: nella teiera superiore si prepara l’infuso di tè nero molto concentrato e in quella inferiore si tiene l’acqua bollente che si userà per diluire il tè all’interno dei bicchieri. I bicchieri da tè turchi hanno una forma piuttosto caratteristica. Infatti somigliano molto al fiore di un
tulipano. 

Tradizionalmente l’unica aggiunta accettata nel tè è quella di zollette di zucchero.

Riti del “Nuovo Mondo”:

 il Sun Tea

Dobbiamo di sicuro agli americani l’invenzione del tè freddo.

Mentre in tutto il mondo il tè veniva servito caldo, in america nel 1879 il tè freddo viene citato per la prima volta in un ricettario scritto nell’Old Virginia dove si narra che in Nevada, durante una riunione una si serve questa bevanda dolce, profumata e rinfrescante.

Il rito del tè freddo sicuramente non ha la rigidità delle cerimonie orientali o la puntualità e la maestosità dell’Afternoon Tea, ma nella preparazione mantiene sicuramente una certa disciplina e un forte desiderio di condivisione. E, se vogliamo, un pizzico di magia e romanticismo quando parliamo di una sua ricetta tradizionale degli Stati Uniti del Sud: il Sun tea.

“Sun” proprio perché l’infusione avviene alla luce del sole, che riscalda l’acqua e permette alle sostanze delle foglie di infondersi lentamente, ma copiosamente, all’interno dell’acqua. Il Sun Tea viene poi servito all’interno di bicchieri di vetro con zucchero, limone e ghiaccio.

Carrello